Tempo di salita
da Etroubles: 2 ore
da Saint-Rhemy-en-Bosses: 1 ora
Dal parcheggio situato all'ingresso del borgo di Étroubles, prima del ponte sul torrente Artanavaz, si stacca una sterrata che si snoda lungo il fondovalle attraverso un bel bosco di abeti. Lungo il tracciato sono stati disposti degli attrezzi ginnici che costituiscono un interessante Percorso Vita. In corrispondenza dell'area pic-nic di Prenoud, l'itinerario si immette sulla strada asfaltata; superati gli impianti di risalita di Flassin, un ponte conduce al piccolo agglomerato di Cerisey, raggiungibile anche da Saint-Oyen.
Dalla strada statale n. 26 per il colle del Gran San Bernardo, non lontano dalla chiesa parrocchiale di Saint-Oyen, si stacca, infatti, una bella mulattiera che scende tra i prati. In breve raggiunge i resti della casa natale del beato J. A. Pellissier, caratterizzati da un grosso camino in pietra. Si narra che alla sua morte, avvenuta il 21 ottobre 1786, dopo una vita rigorosamente ascetica dedicata all'insegnamento del catechismo, seguì un gran numero di eventi miracolosi che lo portarono al processo di beatificazione. L'itinerario continua a scendere e, poco prima di immettersi sulla strada asfaltata, incrocia il ru Neuf-de-Cérisey che con un percorso rilassante e suggestivo conduce sino in prossimità delle case di Cérisey.
Dal piccolo ma interessante nucleo di Cerisey, una poderale prosegue in piano costeggiando il torrente. Dopo il ponte, la strada inizia a salire nel bosco e, percorse poche decine di metri sulla poderale che procede a sinistra, appare evidente l'imbocco della mulattiera che, delimitata da muri in pietra a secco, conduce alla fonte ferruginosa e al colle di Citrin. La mulattiera si immette su una sterrata e dopo circa 300 metri, poco prima di attraversare il torrente, ricompare sulla destra. Un'ampia e suggestiva visuale si apre sulla Tête-Crevacol con i numerosi villaggi distribuiti lungo le sue pendici fra cui spicca la casaforte di Chez Vuillen.
Si può raggiungere questo punto dell'itinerario da Saint-Rhemy-en-Bosses, scendendo lungo la strada comunale che dal municipio, accanto alla Chiesa di Saint Léonard ed il Castello di Bosses, porta al villaggio di Pleyney da cui parte la mulattiera che sale verso la fonte di Citrin che è attualmente in comproprietà tra il comune e un proprietario privato.
Il percorso inizia qui a salire in maniera decisa con una serie di svolte nel bosco popolato da abeti rossi, larici, sorbi e ontani. Dopo aver piegato a destra, un sentiero conduce, a 1818 metri di quota, alla rinomata fonte ferruginosa di Citrin ,anticamente denominata Citron o Citrun, la cui acqua minerale ha proprietà terapeutico-medicamentose. La sorgente, scoperta secondo la tradizione nel 1875 da due pastori mentre accompagnavano le bestie al pascolo, fu fatta analizzare dalla Regia Stazione Sperimentale di Torino; le analisi evidenziarono la presenza di elevati tenori in ferro e da abbondante fase gassosa disciolta (CO2).
"L'acqua di Citrin, classificata tra quelle minerali, acidule e carbonate, alcaline, terrose, fredde, giudicata ottima acqua potabile e dal punto di vista batteriologico, praticamente pura, alla sperimentazione clinica e farmacologica ha dimostrato di essere dotata di proprietà digestive, diuretiche e di agire favorevolmente nei casi di stitichezza ostinata e di anemia, a condizione che l'assunzione sia fatta direttamente alla fonte." (relazione università di geologia , chimica e fisica di Torino - ufficio igiene Aosta - istit. patologia speciale medica e metodologica dell'univ.Torino)
L'origine del toponimo sembra sia da attribuire al nome etnico dei Celtoliguri, i Ceutrones, oppure alla romana Gens Citronia; anche se una terza interpretazione è stata prospettata: la derivazione dal termine francese Citrin, che vorrebbe indicare le tracce di colore giallo limone lasciate dall'acqua.